Luce su Hong Kong: il Lighting Design del Chi Lin Nunnery

Come l’innovazione illuminotecnica può celebrare e valorizzare il passato

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Nel centro di Hong Kong, metropoli cosmopolita riconosciuta tra le più grandi città d’affari, esiste un luogo nascosto, un angolo di pace. Incastonato tra gli alti palazzi residenziali e le colline verdeggianti, si trova uno dei più grandi monasteri buddisti, il Chi Lin Nunnery, fondato nel 1934 come luogo di ritiro per le monache. Arroccato sulla Diamond Hill di Kowloon, si estende per ben 33.000 metri quadri. Il monastero venne completamente ricostruito nel 1998 seguendo lo stile e l’architettura tradizionale della dinastia Tang; nessun chiodo, ma solo un sapiente incastro tra sezioni di legno ad esprimere l’armonia dell’uomo con la natura Il complesso, immerso in un paesaggio fatto da laghetti con fiori di loto, bonsai, piante di tè, bouganville, fa da cornice alle silenziose pratiche devozionali delle religiose, quali le offerte di frutta e riso a Buddha e agli Arhat, discepoli buddisti liberati dal ciclo di nascita e morte.

In questo contesto si sviluppa il progetto illuminotecnico di Marco PetrucciMauro Zani Giulia Chinello affermati lighting designer milanesi che hanno saputo intervenire sulla pagoda con la cura e il rispetto dovuti ad uno degli elementi più caratterizzanti del monastero. Lo stato di fatto presentava proiettori installati sul parapetto esterno che circonda i quattro lati del prospetto: gli apparecchi risultavano poco integrati con le componenti architettoniche, assolutamente impattanti per via delle dimensioni e per nulla armonici viste le differenti temperature di colore che li caratterizzavano. 

1. Hong Kong - Chin Lin Nunnery, pagoda: analisi

Il concept della nuova illuminazione ha seguito la filosofia progettuale dell’intero complesso architettonico. L’intervento doveva essere quindi il più possibile integrato e invisibile rispetto al manufatto. Il nuovo progetto illuminotecnico dà vita ad una “Pagoda fluttuante” staccata dal terreno, che si eleva verso l’alto, alludendo al tema cardine del pensiero buddista, per il quale la conoscenza nutre la nostra anima e ci porta sempre più in alto serparandoci dai beni materiali. Attraverso l’integrazione delle nuove lampade con la struttura architettonica il progetto illuminotecnico ottiene un’equilibrata armonia, creando un’atmosfera solenne. L’illuminazione architetturale sottolinea i dettagli dei prospetti, ne scolpisce i volumi, così da rendere l’intero edificio un punto di riferimento nel paesaggio notturno, favorendo l’orientamento all’interno del monastero. La luce forgia il volume che anima lo spazio consentendo un’esperienza visiva unica.

Entrando nel dettaglio dell’intervento, il progetto presenta sulla parte inferiore della balaustra sinistra delle scale un apparecchio lineare che diffonde la luce verso il basso al fine di illuminare i gradini e i percorsi.  

Al piano terra vengono installati proiettori di dimensioni ridotte che ricreano l’effetto fluttuante. I proiettori precedenti vengono sostituiti da una linea di luce a sorgente Led installata lungo il parapetto esterno di ogni piano che genera una luce uniforme sulle pareti. La fibra ottica installata sul bordo delle sei coperture viene invece conservata, poiché ne valorizza i contorni dando volume alla composizione architettonica. 

Da ultimo, sulla copertura, alcuni proiettori danno risalto al lungo pilastro, lo yasti, che dalla cima del tetto si erge slanciato verso il cielo. La luce così concepita viene considerata come materiale fisico dell’architettura stessa, ne determina la qualità e influenza la percezione dello spazio architettonico.

2. Hong Kong - Chin Lin Nunnery, pagoda: realizzazione

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