Il Nuovo HQ di Bending Spoons a Milano: un’esplosione di luci e colori

Gli HQ milanesi firmati da Nomade Architettura sono a misura di impiegato: accoglienti, verdi, con spazi per socializzare e micro-sale per la concentrazione.

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Un progetto disegnato attorno a chi, nell’ufficio, passa gran parte della giornata: gli impiegati. I nuovi HQ milanesi di Bending Spoons, tech company internazionale, sono una risposta ai desideri dei lavoratori di spazi accoglienti, con aree svago, postazioni condivise e box. A interpretare le esigenze aziendali e i desideri degli “Sponers” ci ha pensato lo studio Nomade Architettura, realtà tutta al femminile guidata da Selina Bertola.

1. Bending Spoons HQ by Nomade Architettura - ph. Simone Furiosi

Ambienti dalle anime differenti, caratterizzati attraverso materiali ricercati e un’illuminazione sempre diversa, offrono supporto pratico per le varie esigenze, dalla necessità di concentrazione a quella di fare team, senza dimenticare i momenti di pausa.

2. Bending Spoons HQ by Nomade Architettura - ph. Simone Furiosi

Il layout funzionale della sede Bending Spoons Milano

La sede meneghina di Bending Spoons si trova in una posizione strategica, tra corso Como e la stazione Garibaldi, all’ombra dei grattacieli di Porta Nuova. Gli uffici si sviluppano su tre livelli, di circa 1000 metri quadri ciascuno.

3. Bending Spoons HQ by Nomade Architettura - ph. Simone Furiosi

 Il primo ed il secondo piano sono prettamente dedicati alle postazioni lavorative, oltre ad aree relax e spazi per lallattamento. Il terzo piano è invece uno spazio multifunzionale, dedicato alla mensa, alla sala giochi ed al bar.

4. Bending Spoons HQ by Nomade Architettura - ph. Simone Furiosi

La nuova suddivisione sostituisce la precedente organizzazione a open space inserendo differenti zone secondo uno schema ben preciso: sul perimetro, con grandi finestre che lasciano passare la luce naturale, sono disposti gli uffici con scrivanie comuni e alcune delle sale riunione. Al centro sono state invece ricavate le silent room, ovvero le piccole stanze per il lavoro individuale, perfette per la concentrazione o per avere privacy durante una call.

Al centro sono state invece ricavate le silent room, ovvero le piccole stanze per il lavoro individuale, perfette per la concentrazione o per avere privacy durante una call.

5. Bending Spoons HQ by Nomade Architettura - ph. Simone Furiosi

Design biofilico e nordico nel progetto degli HQ

Tra i desideri degli Spooner c’era anche quello di avere ambienti biofilici, più green; a questo desiderata Nomade ha risposto creando pareti verdi, soffitti rivestiti di foglie e giardini verticali in diverse zone comuni, ma anche facendo largo uso del legno sia negli arredi (in gran parte su misura) che nelle finiture.

5. Bending Spoons HQ by Nomade Architettura - ph. Simone Furiosi

 I mobili hanno linee semplici e senza tempo, che ricordano per mood e finiture il design essenziale del nord Europa.

I corridoi e le aree di collegamento sono tutte simili, con boiserie in legno e angoli arrotondati che danno una sensazione di generale fluidità.

6. Bending Spoons HQ by Nomade Architettura - ph. Simone Furiosi

Tutti uguali sono anche gli uffici open space, con postazioni standardizzate. Hanno caratteri differenti invece tutte le silent room, i micro uffici pensati per la concentrazione.

Ogni saletta ha una combinazione cromatica e finiture uniche, ispirate alla foresta tropicale, al fuoco o rilassanti con tonalità terrose e chiare.

7. Bending Spoons HQ by Nomade Architettura - ph. Simone Furiosi

L’illuminazione sartoriale per ogni spazio degli HQ Bending Spoons

Del lighting parla in prima persona Selina Bertola, architetta e founder di Studio Nomade: «Il progetto illuminotecnico dell’headquarter di Bending Spoons si propone di integrare efficacemente l’illuminazione naturale e artificiale per garantire un ambiente di lavoro confortevole e sostenibile. Il primo requisito da rispettare è stato la conformità ai rigorosi standard Leed e Well Gold, certificazioni ambientali attribuite all’edificio nel quale siamo intervenute, focalizzate su ambiente ed energia la prima, e benessere di chi occupa l’edificio, la seconda. Il layout degli uffici, che possiamo idealmente dividere in tre macro aree (corridoi, spazi di lavoro open space e di gruppo e sale riunioni / spazi di lavoro individuali) è stato progettato per massimizzare l’utilizzo della luce naturale nelle aree di lavoro che sono state posizionate lungo le vetrate a tutta altezza che caratterizzano il perimetro dell’edificio. 

8. Bending Spoons HQ by Nomade Architettura - ph. Simone Furiosi

Questo non solo riduce la dipendenza dalla luce artificiale durante il giorno, ma favorisce anche il benessere e la produttività degli occupanti». I corretti valori di illuminamento negli spazi di lavoro sono stati ottenuti con corpi illuminanti lineari con Led dalla temperatura colore regolabile di 3F Filippi, installati nella versione a sospensione sopra le scrivanie dell’open space e nella versione integrata a soffitto nelle sale riunione e negli spazi di lavoro chiusi. Controlli automatici uniti ai sensori di presenza infine contribuiscono a ottimizzare il consumo di energia. 

10. Bending Spoons HQ by Nomade Architettura - ph. Simone Furiosi

Il Lighting Project nelle sale riunioni, spazi individuali e cucina/mensa

Continua Selina: «Nelle sale riunioni e negli spazi di lavoro individuali sono state integrate al sistema di luce tecnica delle lampade decorative di differenti tipologie, per consentire agli occupanti di adattare l’illuminazione alle proprie esigenze specifiche.

Tra i prodotti scelti le sospensioni Tour di Linea Light Group, declinate in diversi diametri nelle sale riunioni principali e nelle zone di ingresso, o il modello Capsula di Brokis con interessante combinazione di vetro satinato e trasparente. Nelle sale tematiche invece sono state adottate soluzioni puntuali a parete o a sospensione, mai da appoggio, in modo da lasciare totalmente libero lo spazio di lavoro». 

10. Bending Spoons HQ by Nomade Architettura - ph. Simone Furiosi

Ancora diversa la soluzione adottata nei corridoi, con faretti a binario nascosto integrati nel soffitto di verde stabilizzato, o nella zona cucina/mensa, dove il soffitto strutturale in legno ha consentito di giocare con i lampadari (modello Willy di Exenia) che rileggono in chiave sofisticata il mood industriale di una volta.

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