Maria Porro: un resoconto sul Salone del Mobile, tra record di presenze e nuove prospettive

Chiusa l'edizione 2025 di Euroluce facciamo il punto con Maria Porro, Presidente del Salone del Mobile.Milano

Newsletter

NEWSLETTER

Resta in
contatto

Diventa una parte vitale della nostra community: iscriviti alla Newsletter ATMOSFERA.

Registrati

Leggi anche

Highlights

Cover photo: Salone del Mobile Milano 2025, ph. Giulia Copercini

A pochi giorni dalla chiusura di Euroluce 2025, si riconfermano i dati positivi delle scorse edizioni, con più di 300mila presenze tra cui 350 tra grandi investitori, buyer, retailer, contractor e media da 50 Paesi con 27 delegazioni provenienti da Asia e Paesi del Golfo.

 Un’edizione del Salone del Mobile.Milano che si è particolarmente concentrata sull’offerta culturale/trasversale con quattro installazioni site-specific in città e ai programmi culturali in fiera: Drafting Futures. Conversations about Next Perspectives e la prima edizione dell’Euroluce Lighting Design Forum, che ha registrato più di 1500 presenze in due giorni.

Abbiamo approfondito questi dati insieme a Maria Porro, Presidente del Salone del Mobile.Milano.

1. Maria Porro, Presidente del Salone del Mobile.Milano

Come è andata questa edizione del Salone e di Euroluce e quali sono stati i primi riscontri?

«L’edizione 2025 del Salone del Mobile.Milano è stata un vero faro in un anno segnato da sfide globali. Con 302.548 presenze, abbiamo consolidato i risultati del 2023, l’anno di Euroluce, confermando la centralità della Manifestazione come luogo di business, cultura e visione. Il 68% degli operatori è arrivato dall’estero, rappresentando 151 Paesi — la percentuale più alta di sempre. Questo ci dice quanto il Salone continui a essere il punto di riferimento globale per il design. Il dato più incoraggiante? Il 94% degli espositori vuole tornare.

2. Salone del Mobile Milano 2025, ph. Giulia Copercini

È un segnale di fiducia che ci spinge a guardare al futuro con determinazione e responsabilità. Come ho detto nei giorni scorsi, questa edizione ha dimostrato forza e visione condivisa. Il settore ha mostrato quanto qualità e innovazione siano ingredienti chiave in un contesto competitivo sempre più sfidante.  In linea con le aspettative, Euroluce ha ridefinito il futuro dell’illuminotecnica, creando una spinta nella competitività tra aziende italiane all’avanguardia – con oltre l’80% del fatturato complessivo generato dall’estero – e un 45% di aziende estere, leader del settore».

3. Library of Light by Es Devlin, ph. Monica Spezia, courtesy Salone del Mobile

Con il tema della campagna “Thoughts for Human”, quella del 2025 è un’edizione dedicata alla persona. Come nasce questo tema e come è stato integrato nei diversi padiglioni?

«Thoughts for Human è nato dal desiderio profondo di rimettere l’essere umano al centro del progetto. Abbiamo voluto raccontare il design non solo come funzione, ma come esperienza emotiva, relazione, cura. Un design che guarda all’individuo con empatia e lungimiranza. Questa visione si è riflessa nei progetti speciali che hanno coinvolto l’intera città: da Library of Light di Es Devlin, che ha attirato 95.300 visitatori alla Pinacoteca di Brera – e proprio per questo grande successo prolungata fino al 4 maggio–, a Mother di Robert Wilson al Castello Sforzesco – visitabile fino al 18 maggio –, fino a La dolce attesa di Paolo Sorrentino in fiera, tutti sold out. Eventi che non solo hanno emozionato, ma anche stimolato riflessioni sui temi del tempo, della conoscenza e dell’identità.

4. La dolce attesa by Paolo Sorrentino, ph. Alessandro Russotti, courtesy Salone del Mobile

Ma c’è un altro aspetto fondamentale: queste installazioni sono strumenti preziosi per le imprese. Offrono una riflessione concreta per esempio sull’uso del colore, della luce, sul senso stesso del progetto e su come lo spazio può trasformarsi in linguaggio.

Si pensi, per esempio, a Villa Héritage, il progetto curato da Pierre-Yves Rochon, che è stata una vera vetrina dell’eccellenza manifatturiera italiana. Ha attratto un pubblico vastissimo, e molti dei visitatori che sono entrati per ammirarne l’estetica, l’atmosfera, la qualità dei dettagli, si sono poi riversati negli stand accanto, generando visibilità, connessioni, contatti commerciali. Iniziative come queste diventano catalizzatori: creano un ponte tra cultura e mercato, tra emozione e strategia. E mostrano quanto sia potente, per un’impresa, essere parte di un racconto più grande, capace di parlare al cuore e alla mente delle persone».

5. Villa Heritage by Pierre Yves Rochon, ph. Monica Spezia, courtesy Salone del Mobile

Rispetto a due anni fa, Euroluce è stata spostata nei padiglioni iniziali di Fiera Rho Milano. Come mai questa scelta?

«Abbiamo scelto di collocare Euroluce nei padiglioni iniziali di Fiera Milano Rho per una ragione molto chiara: offrire un’esperienza di visita più fluida, coinvolgente e accessibile. L’obiettivo era duplice: da un lato, facilitare l’ingresso e la permanenza dei visitatori all’interno di una manifestazione sempre più ampia e articolata; dall’altro, valorizzare in modo strategico contenuti culturali e professionali, come la prima edizione dell’Euroluce International Lighting Forum, che proprio lì ha preso vita. Il layout ad anello, che ha debuttato con successo nel 2023 con The City of Lights, ha dimostrato la sua efficacia nel guidare il visitatore in un percorso coerente, immersivo e narrativo, che intreccia la materia della luce con la visione progettuale. La distribuzione degli spazi ha permesso di evitare la dispersione e ha creato un flusso continuo tra gli stand, le installazioni e le aree di incontro. Non è un dettaglio tecnico, ma un vero e proprio atto progettuale: abbiamo pensato il percorso come un racconto, una coreografia che accompagna ogni visitatore in un viaggio tra prodotti, incontri e pensiero».

6. The Forest of Space, Euroluce Arena by Sou Fujimoto, ph. Monica Spezia, courtesy Salone del Mobile

Parliamo del nuovo International Lighting Forum. Come è nato questo programma e perché è importante per il Salone dare spazio anche a queste iniziative culturali?

«La prima edizione di The Euroluce International Lighting Forum, diretto da Annalisa Rosso in collaborazione con APIL, è stata un passo fondamentale nella direzione che da tempo abbiamo scelto di seguire: quella che intreccia cultura, innovazione e visione strategica. È nata da una consapevolezza: oggi, parlare di luce significa parlare di benessere, sostenibilità, percezione dello spazio, e persino di relazione tra persone, ambienti e natura. Per questo abbiamo deciso di dedicare un’arena di pensiero a un tema che, da sempre, è centrale nell’identità del design italiano. Il Forum si è svolto il 10 e 11 aprile nell’Arena The Forest of Space, un progetto poetico e avvolgente firmato da Sou Fujimoto, architetto giapponese tra i più visionari della sua generazione.

7. Drafting Futures, ph. Giulia Copercini, courtesy Salone del Mobile

Due giorni, 1.500 partecipanti, 6 masterclass, 2 tavole rotonde, 2 workshop e soprattutto 20 relatori internazionali provenienti da mondi diversi: arte, neuroscienza, antropologia, astrofisica, architettura. Personalità come Robert Wilson, Marjan van Aubel, Kaoru Mende, Patrick Rimoux, Stefano Mancuso, Tim Ingold hanno portato sul palco sguardi sorprendenti, connettendo la luce non solo alla tecnica ma all’esperienza umana. Il Forum è stato intitolato “Light for Life. Light for Spaces”. Il primo giorno ha esplorato il ruolo della luce nella vita, nel senso più biologico e filosofico: si è parlato di human-centric lighting, ritmi circadiani, energia solare, e del potere trasformativo della luce sull’umore, la salute e la percezione. Il secondo giorno ha messo al centro lo spazio abitato, interrogandosi su come l’illuminazione possa generare senso, identità e narrazione negli ambienti che viviamo ogni giorno — dalle città ai musei, dagli interni domestici all’hospitality. Il Forum è stato un luogo di confronto autorevole tra imprese, designer, architetti e pensatori, in cui si sono immaginate le traiettorie future del lighting design. È stato un investimento che ha valore per tutti: per chi progetta, per chi produce, per chi compra».

8. Salone del Mobile Milano 2025, ph. Giulia Copercini

Human-centric design, biofilia: in che modo questi temi cambieranno la Manifestazione nei prossimi anni e cosa ci raccontano del futuro del design?

«Siamo in un momento di transizione. Il design del futuro sarà sempre più orientato al benessere, alla relazione con la natura, all’etica della sostenibilità. Il nostro impegno in questo senso è concreto: il Salone 2025 ha visto l’avvio di un accordo con il Ministero dell’Ambiente e il Consorzio Sistema Arredo per sviluppare un nuovo modello di responsabilità estesa del produttore (EPR), per una gestione sostenibile del fine vita dei mobili. Guardiamo al 2026 con determinazione. Lavoreremo a un format più inclusivo, con focus su PMI, giovani talenti e mercati emergenti. SaloneSatellite — che quest’anno ha accolto 700 designer under 35 da 36 Paesi e ha raggiunto 39.000 visitatori — è la prova che il futuro è già qui, e che il design può e deve essere strumento di cambiamento. Insieme alle istituzioni italiane ed europee, e alla città di Milano, dobbiamo trasformare le difficoltà in opportunità. Il Salone è patrimonio comune, ed è il momento che tutti mettano in campo azioni concrete per garantirne la crescita, puntando su qualità e accessibilità come ho spesso ribadito in questi giorni».

Read also..

LANTERN - Ph. John D’Angelo. Courtesy of OMA
Signal-Return: la luce come elemento guida nel recupero di un'ex panetteria a Detroit
Signal-Return si insedia in Lantern, un’ex panetteria di Detroit trasformata in un centro creativo da OMA e M1DTW. Un progetto che combina recupero architettonico...
Read Article
Mifune1
Così, con la luce naturale, Dogma 95 riportò il cinema alla sua verità più cruda 
Una luce cruda, grezza, prosaica, da film amatoriale. L’esperimento del manifesto Dogma 95, stilato da Lars von Trier e Thomas Vinterberg, ci fa confrontare...
Read Article