C’è un momento dell’anno in cui Bressanone si lascia attraversare dalla luce. Il centro storico – con i suoi vicoli, le fontane, i ponti e l’Isarco che lo attraversa – si anima di installazioni, riflessi e presenze immateriali. È il Water Light Festival, la rassegna internazionale di light art nata nel 2017 come estensione del celebre spettacolo invernale alla Hofburg e divenuto rapidamente uno degli appuntamenti di light art più attesi e significativi dell’arco alpino.

L’idea è semplice ma potente allo stesso tempo: raccontare l’acqua attraverso la luce. Perché a Bressanone, l’acqua è molto più di una risorsa naturale. È parte integrante dell’identità del luogo e dei suoi abitanti, e ogni sua superficie conserva un frammento di memoria collettiva. Dal 2024 ha assunto una cadenza biennale: una scelta che non risponde alla logica dell’intrattenimento, ma a una visione curatoriale precisa. «Vogliamo mantenere standard alti, in un momento in cui il mondo degli eventi tende alla saturazione», ha dichiarato Werner Zanotti, direttore della rassegna. Il cambio di passo ha permesso al festival di rafforzare le collaborazioni internazionali e di entrare nel progetto europeo Imagine Peace, vincitore del bando Europa Creativa, accanto ai festival di Oslo, Copenaghen, Essen e Pola.

La prossima edizione è in programma dal 29 aprile al 16 maggio 2026 con nuove opere e nuove locations sparse in tutta la città. Ma non è finita qui.

Giorgio Moroder firma il Light & Music Show del Water Light Festival
Dal 21 novembre 2025 al 6 gennaio 2026, il cortile della Hofburg di Bressanone tornerà a riempirsi di spettatori, famiglie, bambini e sguardi incantati. Si festeggiano così dieci anni di uno degli appuntamenti più attesi dell’inverno altoatesino: lo spettacolo di luci e musica (il Light & Music Show) che ogni sera trasforma la facciata del palazzo vescovile.
Per questo anniversario speciale, c’è un nome d’eccezione: Giorgio Moroder. Pioniere della musica elettronica, tre volte premio Oscar, quattro Golden Globe e quattro Grammy – Moroder torna simbolicamente alle sue radici ladine per firmare una colonna sonora originale, composta appositamente per Bressanone.

Il suo suono – vibrante, cinematografico, immersivo – accompagna il viaggio di Oops, un piccolo personaggio animato creato dal collettivo francese Spectaculaires, che da anni cura la regia visiva dello show. Sulla facciata barocca della Hofburg, dieci proiettori ad alta definizione danno vita a un racconto sincronizzato di circa venti minuti, pensato per tutte le età. Una sinfonia di luce e architettura, in cui ogni dettaglio – dal battito musicale alle geometrie luminose – è studiato al millimetro.
Last but not least per ogni biglietto acquistato, un euro viene devoluto a UNICEF. Un gesto semplice, ma concreto. Perché a Bressanone, anche l’incanto ha il coraggio di essere concreto.

Il progetto ‘Imagine Peace’ e gli artisti coinvolti
Il Water Light Festival 2026 si preannuncia come uno dei più ambiziosi di sempre. Il coinvolgimento all’interno del progetto Imagine Peace orienta una parte significativa della programmazione verso il tema della pace. Non come concetto astratto, ma come forma visiva, architettonica, installativa. La luce diventa linguaggio, riflessione, gesto collettivo.

Tra gli artisti coinvolti torna Julia Shamsheieva, artista ucraina il cui lavoro attraversa i temi del trauma e della memoria. Con lei il collettivo tedesco Xenorama, noto per le sue installazioni immersive e interattive, e altri nomi che hanno fatto la storia della light art, come Anish Kapoor, Siegrun Appelt, Aleksandra Stratimirovic, François Morellet e Piero Gilardi. Figure diverse, unite da una capacità comune: trasformare la luce in spazio politico, simbolico, poetico.

Ma il festival è anche un laboratorio. In collaborazione con i partner europei (EURAC Research e l’Università di Innsbruck), verrà infatti testato uno strumento di autovalutazione ambientale pensato per misurare l’impatto energetico e progettuale delle installazioni. L’obiettivo è dare forma ad un metodo replicabile per altri eventi culturali.
Per Bressanone, la sostenibilità non è solo una parola da inserire nei comunicati stampa. Sta al centro della narazione del festival.