Che cosa abbiamo visto a LiGHT 25 di Londra

Tra le novità luminose in scena nella capitale britannica segnaliamo i tre progetti che ci hanno maggiormente colpito, legati alla sostenibilità, alle nuove tecnologie e all'exhibition design.
Tra le novità luminose in scena nella capitale britannica segnaliamo i tre progetti che ci hanno maggiormente colpito, legati alla sostenibilità, alle nuove tecnologie e all'exhibition design.

È andata in scena gli scorsi 19 e 20 novembre LiGHT 25, la fiera londinese dedicata all’illuminazione. Presenti centinaia di marchi internazionali di illuminazione decorativa e architetturale – anche A.A.G. Stucchi-EUTRAC, che ha mostrato alcuni highlight della sua produzione e ospitato la redazione di Atmosfera, a caccia di novità e trend –  in un format espositivo che mette al primo posto la possibilità di incontrarsi e fare networking, ma anche di aggiornarsi sulle ultime tendenze del settore attraverso gli interventi e le lezioni di professionisti nel programma [d]arc thoughts talks.

A tal proposito ha dichiarato Helen Ankers, Managing Editor di [d]arc media e curatrice del panel culturale: «È un errore comune è pensare che le fiere dedicate alle specifiche dell’illuminazione siano riservate solo agli specialisti del settore. Riunendo architetti, interior designer e altri professionisti della comunità, insieme a marchi e fornitori innovativi, LiGHT 25 è l’occasione perfetta per creare nuovi contatti, possibilità di business e cercare ispirazione, qualunque sia il ruolo che si ricopre in un progetto».

Sicuramente, la novità più interessante di LiGHT 25 è l’introduzione della technical zone, sezione espositiva con focus su ambiti tecnici come l’illuminazione urbana e commerciale, i sistemi di controllo, i componenti/OEM, le lampade, le apparecchiature e l’illuminazione di emergenza. Segmenti di prodotto e progetto importantissimi, ma che durante altre kermesse non vengono messi al centro dell’attenzione.

 

Il meglio di LiGHT 25 (secondo noi)

Con sguardo attento alla ricerca e alle ultime tendenze in ambito illuminotecnico abbiamo girato tra gli stand alla ricerca di novità che avessero un carattere speciale. Per raccontare quello che abbiamo visto abbiamo scelto di concentrarci sul “best of” di tre categorie che fotografano al meglio le ultime tendenze.

Combinano forma e funzione con grande attenzione alla sostenibilità ambientale le ultime proposte della slovena LED Luks, come la sospensione decorativa Flora realizzata con il 40% di legno riciclato e il 60% di filamento di PLA, una bioplastica ricavata da risorse rinnovabili come l’amido di mais, la canna da zucchero o la barbabietola. O Noox, un apparecchio versatile progettato per integrare i profili di illuminazione esistenti o per essere montato indipendentemente su un binario.

Molto interessante la soluzione Clou della realtà veneta esse-ciun prodotto outdoor che richiama l’estetica e il funzionamento dei binari generalmente sfruttati per gli interni. Declinato nella versione bollard, a parete o a soffitto, la struttura di Clou è formata un profilo estruso a petalo con tre gole, all’interno delle quali possono essere posizionate strip siliconiche che, combinate con gli spot, consentono di giocare in modo sorprendente con la luce. 

Infine, ci ha colpito per il concept e l’exhibition design, oltre che per il prodotto, lo stand di F.L.I. Formula Luci Italia, realtà bresciana che produce componentistica ed elementi tecnici di illuminazione, specializzata nell’integrazione della luce negli arredi per progetti legati al retail di lusso e all’hospitality di alta gamma. Per raccontare la tecnologia applicata al nuovo prodotto FRS 99, una barra LED miniaturizzata dotata di schermo coestruso che recupera il flusso portando l’efficienza dello stesso vicino all’80%, F.L.I. ha creato un vero e proprio laboratorio. Il LAB, acronimo di Light Around Balance era una scenografia “funzionante” dove mostrare in tempo reale come applicando la nuova soluzione (brevettata nel 2020) si possano ridurre drasticamente i consumi. Lo spazio, firmato da Studio B612 e ispirato alla scenografia di Odissea nello Spazio, mostrava attraverso un’affascinante strumentazione vintage-analogica l’efficienza della tecnologia applicata a una strip da 8 mm, riportando in tempo reale dati sull’emissione e i consumi comparati con un prodotto di vecchia generazione.

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