La guida alle mostre dell’estate 2025: 12 tappe dentro e fuori dall’Europa

L’estate 2025 è il momento ideale per rallentare e concedersi una pausa culturale. Tra musei e gallerie, ecco 12 mostre imperdibili che spaziano tra arte, design e fotografia, da Milano a Kanazawa.
L’estate 2025 è il momento ideale per rallentare e concedersi una pausa culturale. Tra musei e gallerie, ecco 12 mostre imperdibili che spaziano tra arte, design e fotografia, da Milano a Kanazawa.

C’è qualcosa di unico nelle mostre estive. Forse è il tempo che finalmente si dilata, o la luce che ci fa percepire gli spazi in modo diverso. Forse è la libertà di scegliere una tappa culturale tra un quartiere e l’altro, senza avvertire la fretta. Entrare in un museo mentre la città si muove altrove, tra un caffè e un parco, tra una camminata e una corsa in metropolitana, aggiunge un frammento di bellezza al proprio itinerario personale. L’estate 2025 ne propone molte: tra fotografia, design, pittura e installazioni sonore, dentro e fuori Europa. Ne abbiamo selezionate 12 che, secondo noi, meritano di essere viste.

1. Vija Celmins – Fondation Beyeler, Zurigo

Alla Fondation Beyeler, l’opera di Vija Celmins si dispiega come un esercizio di sottrazione e attenzione. Le sue onde, i cieli stellati, i deserti americani: tutto è sospeso tra iperrealismo e contemplazione. Nata in Lettonia, cresciuta negli USA, Celmins ha costruito una carriera sull’ossessione per la materia e per l’impossibile precisione dell’osservazione. In mostra, dipinti e disegni che trasformano la ripetizione in mantra visivo. Un’estetica paziente e profondamente esistenziale. Fino al 21 settembre 2025.

1. Vija Celmins – Fondation Beyeler, Zurigo

2. Barbara Kruger: Another day. Another night – Guggenheim Bilbao

Barbara Kruger torna con una mostra potente e immersiva, che ridefinisce l’arte come luogo di confronto sociale. I suoi motti (“Your Body is a Battleground”, “I Shop Therefore I Am”) diventano installazioni sonore, video e ambienti digitali. La mostra al Guggenheim non guarda solo al passato della sua produzione, ma anche al suo futuro. E lo fa in grande, portando Kruger nel presente più denso: quello dove estetica, comunicazione e ideologia si fondono totalmente. Fino al  9 novembre 2025.

2. Barbara Kruger: Another day. Another night – Guggenheim Bilbao

3. Susan Sontag, Seeing and being seen – Bundeskunsthalle, Bonn

La prima grande retrospettiva dedicata a Susan Sontag, tra le intellettuali e critiche più influenti del Novecento. La mostra è un viaggio nel suo pensiero attraverso fotografie, manoscritti, video e opere che hanno ispirato la sua visione. Da On Photography a Regarding the Pain of Others, Sontag ha cambiato il modo in cui guardiamo le immagini e la cultura. Un percorso da attraversare con la giusta calma e attenzione. Fino al 28 settembre 2025.

3. Susan Sontag, Seeing and being seen – Bundeskunsthalle, Bonn

4. The Shakers: A World in the Making – Vitra Design Museum, Svizzera

Pochi oggetti, tutti essenziali. La mostra sullo Shaker design al Vitra Design Museum è una lezione di semplicità e rigore. Mobili senza orpelli, armadi, panche e dettagli di una cultura che ha trasformato l’etica in estetica. Ma è anche un modo per rileggere il minimalismo contemporaneo partendo dalle sue radici spirituali. Non è solo design: è uno stile di vita. Fino al  28 settembre 2025.

4. The Shakers: A World in the Making – Vitra Design Museum, Svizzera

5. Miriam Cahn – What looks at us, MAAT, Lisbona

Corpi spezzati, volti ambigui, presenze. L’opera di Miriam Cahn – intensa, espressionista, politica – trova nella mostra di Lisbona un ritmo inquieto ma necessario. Il titolo stesso, What Looks at Us, rovescia la prospettiva: siamo noi gli osservati. La pittura di Cahn affronta questioni di genere, guerra, sessualità e trauma. Una mostra viscerale, urgente, emotivamente destabilizzante. Fino al  27 ottobre 2025.

5. Miriam Cahn – What looks at us, MAAT, Lisbona

6. Rick Owens, Temple of Love – Palais Galliera, Parigi

Rick Owens non è solo uno stilista: è un creatore di immaginari. Temple of Love al Palais Galliera è la prima grande mostra parigina dedicata al suo lavoro. Abiti come armature, performance, materiali scultorei. L’allestimento è mistico, oscuro, seduttivo. Owens ripensa il corpo come entità in continua metamorfosi, tra mitologia, disciplina e desiderio. Una liturgia contemporanea. Fino al  4 gennaio 2026.

6. Rick Owens, Temple of Love – Palais Galliera, Parigi

7. Aperto 19: Keita Morimoto, what has escaped us – 21st Century Museum of Contemporary Art, Kanazawa

Classe 1990, cresciuto in Canada e oggi di base a Tokyo, Keita Morimoto dipinge città che sembrano familiari, ma che non esistono da nessuna parte. Nelle sue opere la luce – quella dei lampioni, dei cartelloni, dei distributori automatici – diventa un elemento drammatico e lirico insieme, capace di trasformare scorci urbani anonimi in visioni intime e sospese. Le persone e i luoghi che rappresenta sono spesso ricostruiti da collage fotografici, per poi essere ridipinti a olio su tela: un procedimento che crea una distanza, un senso di anonimato, ma anche una forte tensione emotiva. Fino al 5 ottobre 2025.

7. Aperto 19: Keita Morimoto, what has escaped us – 21st Century Museum of Contemporary Art, Kanazawa

8. Collezione di design italiano – Triennale Milano

La Triennale riapre le sue collezioni permanenti con una nuova installazione dedicata a Marco Zanuso e al design italiano. Un viaggio tra poltrone, radio, cucine e idee. L’allestimento è pensato come un racconto, dove ogni oggetto è una voce. Un percorso di storie e visioni per capire come il design abbia modellato le abitudini italiane e il modo di vivere il quotidiano. Una mostra per designer, appassionati, curiosi e nostalgici. Fino al 9 novembre 2025.

8. Collezione di design italiano – Triennale Milano

9. Valerio Berruti. More than kids – Palazzo Reale, Milano

Una mostra pensata per il pubblico più giovane, ma con un impianto curatoriale che guarda al design, all’arte e all’educazione. More than Kids esplora lo sguardo dei bambini sul mondo, attraverso installazioni, workshop e ambienti immersivi. Il design come linguaggio dell’infanzia, dove il gioco diventa metodo. Tra autori internazionali e progetti site-specific, un piccolo manifesto sul futuro dell’apprendimento. Fino al 2 novembre 2025.

9. Valerio Berruti. More than kids – Palazzo Reale, Milano

10. Woven Histories: Textiles and Modern Abstraction – MoMA, New York

Un’esplorazione tessile che smonta le barriere tra arte e artigianato: Woven Histories al MoMA raccoglie oltre 150 opere tra tessuti, cesti, abiti e manufatti intrecciati con l’astrazione moderna. Si spazia da Sonia Delaunay, Hannah Höch e Sophie Taeuber-Arp del primo Novecento, fino a giganti come Anni Albers, Ed Rossbach e figure contemporanee come Rosemarie Trockel e Igshaan Adams.

L’allestimento avvolge il visitatore in una narrazione visiva che intreccia materiali, identità, lavoro e memoria, sottolineando come la trama stessa sia un modo di pensare e vivere l’arte. Fino al 13 settembre 2025.

10. Woven Histories: Textiles and Modern Abstraction – MoMA, New York

11.Interior Motives – Hauser & Wirth, Londra

A Londra, Interior Motives mette sotto la lente lo spazio domestico come specchio della psiche contemporanea. Koak, Ding Shilun e Cece Philips rileggono gli interni—finestre, mobili, oggetti familiari—e li trasformano in quadri onirici sulla memoria, l’identità e i ruoli sociali. Koak esplora l’iconografia femminile dentro spazi che sembrano corpi, Ding Shilun fonde mito e banalità, Philips narra l’intimità quotidiana con palette sensibili e tocchi emotivi. La mostra si inserisce nel programma del gallerista cosmopolita, sostenendo talenti emergenti con proposte libere e riflessive. Dal 22 agosto al 20 settembre 2025.

11.Interior Motives – Hauser & Wirth, Londra

12. Chen Ke – UCCA Beijing

Chen Ke è una delle voci più emotive della scena cinese contemporanea. Le sue opere, sospese tra illustrazione e pittura, raccontano storie personali che diventano universali. Alla UCCA di Pechino, Cursive Soul è un’indagine sull’identità femminile, l’infanzia, il passare del tempo. 

12. Chen Ke – UCCA Beijing

Un’estetica delicata ma potente, tra colore e memoria. La sua arte sussurra, ma lascia il segno. Fino al 7 settembre 2025.

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