Le opere luminose di Olafur Eliasson al MOCA di LA: un viaggio immersivo tra luce e colore

Il MOCA di Los Angeles ospita OPEN di Olafur Eliasson. La personale attraverso dodici opere site-specific, esplora luce, percezione e ambiente, sfidando i sensi e offrendo nuove prospettive sul mondo che ci circonda.
Il MOCA di Los Angeles ospita OPEN di Olafur Eliasson. La personale attraverso dodici opere site-specific, esplora luce, percezione e ambiente, sfidando i sensi e offrendo nuove prospettive sul mondo che ci circonda.
Cover photo: Open, 2024. Round glass prism, LED lights, aluminium, wood, fabric. Dimensions variable. Installation view: Olafur Eliasson: OPEN, The Geffen Contemporary MOCA, Los Angeles, 2024. Photo: Zak Kelley.
Courtesy of the artist; Tanya Bonakdar Gallery, New York / Los Angeles; neugerriemschneider, Berlin © 2024 Olafur Eliasson

Il MOCA-Museum of Contemporary Art di Los Angeles ospita OPEN la prima grande mostra dell’artista islandese-danese Olafur Eliasson. In scena grandi iinstallazioni site-specific che esplorano la luce, il colore, la geometria e la consapevolezza ambientale.

1. Device for seeing potential solar futures, 2024.Stainless steel, aluminium, mirror foil, fans, light diffuser, mono-frequency light, fabric, wood, plastic bags, helium balloons. 7.41 x 4.42 x 3.88 m. Installation view: Olafur Eliasson: OPEN, The Geffen Contemporary MOCA, Los Angeles, 2024. Photo: Zak Kelley. Courtesy of the artist; Tanya Bonakdar Gallery, New York / Los Angeles; neugerriemschneider, Berlin © 2024 Olafur Eliasson

 Visibile fino al 6 luglio 2025, OPEN invita il pubblico a riflettere sulle complesse dinamiche tra percezione, ambiente e scienza, offrendo un’esperienza immersiva che permette di considerare il rapporto dell’uomo con la natura da una prospettiva diversa.

2. Kaleidoscope for beginning at the end, 2024. Stainless steel, aluminium, mirror foil, water, acrylic basin, oil, colour pigments, LED lights, light diffusor, motor. 6.64 x 2.94 x 3.39 m. Installation view: Olafur Eliasson: OPEN, The Geffen Contemporary MOCA, Los Angeles, 2024. Photo: Zak Kelley. Courtesy of the artist; Tanya Bonakdar Gallery, New York / Los Angeles; neugerriemschneider, Berlin © 2024 Olafur Eliasson

La luce come esperienza sensoriale nelle opere di Olafur Eliasson

Per Eliasson, la luce non è semplicemente un fenomeno fisico che illumina, ma un’esperienza sensoriale che stimola la riflessione sulla nostra percezione del mondo e dello spazio, coinvolgendo i visitatori come partecipanti attivi in un processo di scoperta continua.

3. Rehearsal room for spatial imagination, 2024. Stainless steel, aluminium, mirror foil, wood, fabric, lights, control unit 8.20 x 7.02 x 7.02 m. Installation view: Olafur Eliasson: OPEN, The Geffen Contemporary MOCA, Los Angeles, 2024 Photo: Zak Kelley. Courtesy of the artist; Tanya Bonakdar Gallery, New York / Los Angeles; neugerriemschneider, Berlin © 2024 Olafur Eliasson

Le opere, commissionate appositamente per il MOCA e accompagnate da una selezione di lavori recenti, rispondono alle caratteristiche architettoniche del museo e alle condizioni atmosferiche di Los Angeles, offrendo anche l’opportunità di osservare la realtà da una prospettiva inedita.

4. Pluriverse assembly, 2021. Projection screen, LED projectors, motors, electrical ballasts, control units, aluminium, brass, steel, stainless steel, plastics,lenses, optical components, glass, wood, dichroic filters, wire, fabric, paraffin oil, plants, 3.60 x 7.50 x 3.83 m. Installation view: Olafur Eliasson: OPEN, The Geffen Contemporary MOCA, Los Angeles, 2024. Photo: Zak Kelley. Courtesy of the artist; Tanya Bonakdar Gallery, New York / Los Angeles; neugerriemschneider, Berlin © 2024 Olafur Eliasson

L‘approccio dell’artista si colloca all’incrocio tra arte e scienza, un dialogo che si riflette anche nella struttura della mostra, concepita come una serie di esperienze fluide all’interno degli ampi spazi industriali del Geffen Contemporary: la galleria centrale diventa un punto di partenza e di ritorno, accogliendo i visitatori e invitandoli a esplorare il museo mentre interagiscono con vari dispositivi ottici che rifrangono e riformano l’edificio e i suoi ambienti.

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