Il rapporto discreto tra luce e natura

Una conversazione con Jan Van Lierde su lighting design, sostenibilità e rapporto con la natura.

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Piccoli e intensi bagliori si intervallano tra il verde di bambù, podocarpus e oleandri in fiore, oppure nascosti ma in piena vista in un salotto da giardino o a bordo piscina. Le linee eleganti e minimali delle lampade da esterni DOT, disegnate dallimprenditore e architetto Jan Van Lierde per PLATEK, sono solo lultimo lavoro – presentato alla scorsa edizione del FuoriSalone22 – di un maestro della luce di fama internazionale e con unesperienza ultra-decennale. 

Fondatore di Kreon e assiduo collaboratore di Artemide, per citare due case history, con questo particolare prodotto il designer ha voluto avvicinarsi ed elogiare la natura con un messaggio chiaro «L’uomo stesso è un prodotto della natura; solo per un breve periodo nella storia umana i bambini nascono negli edifici, ad esempio. Il rispetto per quella stessa natura è quindi per me evidente. Aggiungere luce qua e là alla natura (nelle nostre immediate vicinanze) dovrebbe essere fatto nel modo più discreto possibile, per non turbare il suo fragile equilibrio» ci dice Van Lierde allinizio della nostra conversazione, e prosegue «Design semplice, materiali senza tempo sono sempre stati parte della mia firma creativa e quindi sono sicuramente al loro posto qui».

«Aggiungere luce qua e là alla natura dovrebbe essere fatto nel modo più discreto possibile, per non turbare il suo fragile equilibrio»

Il rapporto silenzioso tra queste lampade e la vegetazione di un giardino, fa pensare al nostro – in quanto umanità – di rapporto con la natura, che al contrario, è tuttaltro che discreto. Portiamo quindi immediatamente il discorso su un tema che fa parte di questa epoca e che riguarda trasversalmente ogni ambito della società e dellindustria, ovvero la sostenibilità. «Un tema che mi sta molto a cuore» dice subito Van Lierde.

Oggi è diventato imprescindibile ragionare in termini di sostenibilità ambientale quando parliamo di spostamenti, di produzione, di consumi per esempio, e sviluppare soluzioni innovative e dirompenti, è quanto mai necessario per tracciare una nuova strada percorribile verso il futuro.

Van Lierde fa da sempre di questi ingredienti il suo pane quotidiano – innovazione e soluzioni dirompenti, appunto – e proprio per questo gli chiediamo se, dal suo punto di vista, immagina che nellambito del lighting design ci siano novità in arrivo, che possano rappresentare un passo avanti creativo e tecnologico verso una maggiore sostenibilità: «Oggi è un tema chiaro per tutti il doverci rapportare in modo sostenibile con il nostro pianeta e non esaurirne ulteriormente le energie.

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«Oggi è un tema chiaro per tutti il doverci rapportare in modo sostenibile con il nostro pianeta e non esaurirne ulteriormente le energie»

Grazie allo sviluppo delle sorgenti luminose a LED, si è presentata una grande opportunità per questa questione globale. Quasi tutte le nostre attuali sorgenti luminose utilizzano ancora un voltaggio diverso e ci sarebbe bisogno di ristrutturare tutta la rete e convertirla alle necessità del LED. 

Alcuni produttori incorporano questo passaggio in un unico driver. Altri separano il trasformatore (220-24/48 volt) dalla funzione driver (tensione costante o corrente costante)» A conferma delle nostre premesse, Van Lierde sembra come esaltarsi nellentrare nei dettagli di scelte che potrebbero cambiare radicalmente il modo in cui consumiamo energia in questo momento nelle nostre case o per illuminare le nostre città. «Utilizzando l’energia rinnovabile, possiamo immagazzinare lenergia generata in batterie alla stessa tensione del fabbisogno della sorgente luminosa a LED. 

Di conseguenza, è possibile evitare una conversione dall’energia solare verso l’alimentazione di rete e viceversa e quindi è possibile risparmiare energia interrompendo questa trasformazione. In questa maniera, per grandi progetti istituzionali (e anche residenziali), si potrà sviluppare un’applicazione più ecologica».

È impossibile inoltre non menzionare l’attuale crisi energetica e l’attenzione mediatica e politica che viene data al cosiddetto “caro bollette”. Chiediamo a Van Lierde se da questa situazione di difficoltà possano nascere maggiori consapevolezze riguardo i nostri consumi e se, a suo parere, esperti del settore come lighting designer, andrebbero coinvolti maggiormente nelle riflessioni attorno a questo delicato tema. «In questo periodo è iniziato un processo di sensibilizzazione a causa delle improvvise bollette energetiche alle stelle che ci sta portando a pensare a cosa è necessario e cosa si può fare per riportare l’equilibrio tra costi e benessere. Le leggi e le norme vengono fatte dai politici, ma mi sembra logico che si debba dare più spazio anche a persone con esperienza pratica, per costruire soluzioni che contribuiscano al benessere generale». Prima di congedarci proviamo a strappare qualche notizia in esclusiva al designer, sui lavori in corso. Sebbene non ami parlare esplicitamente del suo lavoro, preferendo rimanere tra le righe o essere riconosciuto autonomamente da occhi curiosi ed esperti, ci lascia però con una curiosità «stiamo lavorando a una nuova formula per offrire luce al mercato internazionale, in termini di approccio e roll-out, ne saprete meglio fra un anno o poco più». Certi che ne varrà la pena, aspetteremo pazientemente.
Jan Van Lierde per Artemide

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