Cover photo: Archivio Storico, Barovier&Toso, ph. Riccardo Petrillo
Fondata nel 1295 sull’isola di Murano, dove tutt’ora ha sede, Barovier&Toso vanta il riconoscimento di più antica vetreria al mondo. Una tradizione secolare che si tramanda dall’invenzione della formula rivoluzionaria di Angelo Barovier, in grado di ottenere un materiale estremamente trasparente e brillante.
Attraverso le collezioni di light design, gli oggetti, le edizioni speciali e i progetti bespoke, il brand porta avanti la tradizione storica dell’illuminazione di lusso e propone sempre un punto di vista contemporaneo e innovativo. Andrea Signoroni, CEO di Barovier&Toso, ci racconta come.

Dal 1295 al 2025, Barovier&Toso vanta più di 700 anni di storia. Qual è il rapporto che il brand ha con la tradizione e come riesce ad innovarlo per presentare nuovi progetti contemporanei?
«Barovier&Toso ha un legame profondissimo con la tradizione, un rapporto costruito in oltre 700 anni di storia nella lavorazione del vetro di Murano. Questa lunga eredità artigianale non è mai stata vissuta come un limite, ma piuttosto come un punto di partenza per una continua innovazione. L’azienda ha sempre saputo coniugare il sapere antico con una visione moderna, introducendo tecniche avanzate che migliorano la qualità senza tradire l’essenza del lavoro manuale. Uno degli aspetti fondamentali di questa evoluzione è la capacità di dialogare con il design contemporaneo. Collaborando con designer di fama internazionale, Barovier&Toso riesce a reinterpretare il vetro soffiato in chiavi inedite, creando collezioni che mantengono il fascino della tradizione ma parlano un linguaggio attuale. L’innovazione passa anche attraverso la sperimentazione con nuove forme, colori e materiali, sempre con l’obiettivo di portare avanti la straordinaria arte muranese in modo originale e sofisticato. È proprio in questo equilibrio tra passato e futuro che risiede la forza del brand: un’azienda che non dimentica mai le proprie radici ma che, al tempo stesso, è in grado di guardare avanti, reinventandosi senza perdere la propria identità».

Parliamo dell’archivio storico del brand, come viene utilizzato e qual è il suo valore oggi?
«L’archivio storico di Barovier&Toso è un vero e proprio patrimonio di inestimabile valore. Non si tratta solo di una raccolta di schizzi, modelli e documenti, ma di una fonte inesauribile di ispirazione per il presente e il futuro del brand. Ogni pezzo custodito racconta l’evoluzione del gusto, delle tecniche e delle sperimentazioni che hanno reso il marchio un’icona del design. Oggi, questo archivio non è solo un’eredità da conservare, ma uno strumento vivo, costantemente consultato dai designer per reinterpretare la tradizione in chiave contemporanea. Ogni nuova collezione dialoga con il passato, attingendo da forme, colori e dettagli storici per dare vita a creazioni attuali, capaci di mantenere l’eleganza e l’identità della maison. In questo modo, Barovier&Toso riesce a mantenere un equilibrio perfetto tra memoria e innovazione, proiettando nel futuro la straordinaria arte del vetro di Murano».

Com’è cambiata l’illuminazione di lusso e il modo di realizzare queste opere nel tempo?
«L’illuminazione di lusso, da un punto di vista concettuale, non è mai realmente cambiata. Da sempre, l’obiettivo è quello di creare oggetti belli, raffinati ed esclusivi, capaci di decorare e impreziosire gli ambienti, indipendentemente dallo stile e dal gusto dell’epoca. Se il design e le tendenze si sono evoluti, il desiderio di possedere un pezzo unico, realizzato con maestria artigianale, è rimasto invariato nel tempo. Anche le tecniche di produzione e lavorazione non hanno subito trasformazioni radicali. Gli strumenti utilizzati dai maestri vetrai sono pressoché gli stessi da secoli e la lavorazione del vetro di Murano continua a basarsi sulla manualità, sull’esperienza e su un sapere tramandato di generazione in generazione.

Ciò che è cambiato, piuttosto, è l’attenzione alla qualità dei materiali e della manifattura, così come l’evoluzione delle normative legate alla sicurezza sul lavoro e alla sostenibilità. Oggi, Barovier&Toso continua a portare avanti questa tradizione con lo stesso spirito di sempre, unendo il rispetto per l’arte antica a una sensibilità contemporanea. La bellezza, l’eleganza e l’esclusività restano i valori fondamentali, confermando che, al di là del tempo e delle mode, il vero lusso è qualcosa che non smette mai di affascinare».

Guardando ad alcune delle tematiche più critiche oggi nel mondo della produzione di opere di design, come l’impatto ambientale e l’implementazione di nuove tecnologie, qual è l’approccio di Barovier&Toso a riguardo?
«Barovier&Toso affronta le sfide ambientali e tecnologiche con un impegno concreto, combinando tradizione e innovazione per una produzione più sostenibile. In collaborazione con la Stazione Sperimentale del Vetro di Murano e un’azienda fornitrice di gas idrogeno, sta sperimentando il primo forno a idrogeno, riducendo l’impatto ambientale del settore. L’azienda ha già ottenuto risultati significativi: le emissioni inquinanti sono state abbattute del 99,8% grazie a nuovi filtri, mentre un sistema di recupero e depurazione delle acque evita la dispersione di residui inquinanti in laguna. Inoltre, l’uso di materie prime locali e il riutilizzo degli scarti di lavorazione riducono sprechi ed energia. Barovier&Toso continua a investire in soluzioni efficienti, come il recupero del calore dei forni per il riscaldamento e utilizza packaging riciclato e riciclabile. Un impegno concreto che dimostra come il lusso possa essere sostenibile senza perdere la sua esclusività».
Alla luce di queste innovazioni, com’è cambiata la Fornace storica?
«La Fornace storica di Barovier&Toso è cambiata molto poco nel corso dei secoli. Le modalità di lavorazione e le tecniche artigianali sono rimaste pressoché inalterate, tramandate di generazione in generazione per preservare l’eccellenza della tradizione muranese. L’abilità dei maestri vetrai, il gesto sapiente e l’attenzione al dettaglio continuano a essere il cuore della produzione, proprio come un tempo. Ciò che è cambiato riguarda principalmente l’organizzazione del lavoro e l’alimentazione dei forni. Oggi la programmazione della produzione è più strutturata e supportata da software avanzati, che permettono una gestione più efficiente e precisa. Inoltre, i forni, un tempo alimentati a legna o a carbone, utilizzano oggi il gas metano, garantendo un processo più stabile e controllato. Pur con questi aggiornamenti, l’essenza della fornace resta intatta: un luogo dove il fuoco e la maestria si incontrano per dar vita a creazioni uniche e senza tempo».

Pensando ai prossimi anni, quali saranno le sfide maggiori per l’illuminazione di lusso? E per Barovier&Toso?
«Nei prossimi anni, l’illuminazione di lusso dovrà affrontare la sfida di rimanere rilevante in un mondo in continua evoluzione, dove il concetto stesso di lusso è sempre più legato alla personalizzazione e all’esperienza. I clienti non cercano solo oggetti belli, ma pezzi unici, in grado di raccontare una storia e di adattarsi perfettamente agli ambienti in cui vengono inseriti. Il design dovrà quindi essere sempre più esclusivo e su misura, con una maggiore attenzione ai dettagli e alla qualità della luce. Per Barovier&Toso, la sfida principale sarà mantenere il proprio ruolo di riferimento nel settore, continuando a innovare senza tradire la sua identità e il suo straordinario patrimonio artigianale. L’evoluzione dei gusti e delle tendenze richiederà un costante lavoro di ricerca e sperimentazione, per creare nuove collezioni capaci di affascinare e sorprendere. Inoltre, l’espansione verso nuovi mercati e l’incontro con culture diverse apriranno nuove opportunità, ma anche la necessità di adattarsi senza perdere l’essenza di un marchio che da oltre 700 anni rappresenta l’eccellenza nel mondo del vetro artistico».